venerdì 8 marzo 2013



Il punto è che se vuoi entrare in politica e dirigere un partito, o anche soltanto un movimento politico, soprattutto quando questo assume una dimensione e occupa uno spazio parlamentare, non puoi essere impegnato in attività imprenditoriali, soprattutto se con forte impronta finanziaria. Né è moralmente accettabile che i dirigenti delle tue imprese siano contestualmente dirigenti del movimento politico (meno che mai quando questo ha la dimensione e la fisionomia del partito) alla testa del quale ti sei posto, soprattutto quando ciò sia accaduto con un'autoinvestitura che non è passata per i normali strumenti di verifica democratica. Non è moralmente accettabile, ma non è nemmeno lecito che ciò accada. E' qui la sostanza di ciò che si denomina "conflitto d'interessi", che, in una situazione del genere inquina (come ha inquinato il quasi ventennio berlusconiano) il progetto politico propugnato, investendolo con un fascio di luce dai colori notevolmente ambigui.

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/grillo-lautista-e-la-cognata/2202050

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